Per chirurgia robotica transorale si intendo tutte quelle procedure eseguite con il Robot “Da Vinci” in uso presso la Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo. La SC di Otorinolaringoiatria è stata tra le prime strutture a livello nazionale a sviluppare tale tipo di chirurgia. Rientra nelle procedure di chirurgia mininvasiva in quanto la procedura avviene per via transorale-
Il robot è un complesso strumento computerizzato capace di lavorare dentro la bocca e la gola con due bracci snodati del diametro di 5 mm, controllati a distanza da un chirurgo che viene assistito nei suoi movimenti da un computer.
I benefici di questa chirurgia: l’esperienza in Letteratura con il Sistema Robotico Chirurgico da Vinci ha evidenziato i seguenti vantaggi rispetto alle procedure non assistite roboticamente:
• Riduzione del dolore e delle ferite al corpo;
• Riduzione delle perdite di sangue dunque riduzione del rischio trasfusionale;
• Riduzione dei disagi e del dolore post-operatori;
• Riduzione del rischio di infezione;
• Riduzione dei tempi di degenza ospedaliera;
• Ricovero più rapido con più facile ripresa delle normali attività quotidiane;
• Riduzione delle cicatrici con miglioramento del dato estetico.
APPLICAZIONI
La procedura TORS si applica in ORL fondamentalmente per due patologie:
– Resezione dell’ipertrofia del tessuto linfatico della base lingua in paziente affetti da OSAS
– Neoplasie di limitate dimensioni (T1 e T2) dell’orofaringe (base lingua e tonsilla) e della regione sovraglottica della laringe.
L’intervento si esegue in anestesia generale e spesso è necessario ricorrere ad una tracheostomia temporanea per assicurare una buona pervietà della vie aeree nell’immediato postoperatorio e per mettere il paziente in sicurezza il paziente in caso di eventuale emorragia postoperatoria che, seppur rara, è la complicanza più frequente.
La durata dell’intervento può variare da 2 ore in caso di Osas a 4 ore circa in caso di neoplasia.
Il vantaggio di tale procedura è ovviamente la maggior precisione chirurgica, la tridimensionalità e la possibilità di agire con le proprie mani all’interno della cavità orofaringo-laringea stando lontani dal paziente.
Pavia è stata la prima struttura a livello nazionale che ha applicato la tecnologia robotica a quella laser, associando quindi i vantaggi di entrambe le metodiche. S usa normalmente i laser CO2 o il laser al Tullio che hanno capacità di taglio e di coagulazione. La guarigione è più rapida e la precisione di taglio è più elevata.
I rischi di questa chirurgia: gli approcci chirurgici transorali, a scopo diagnostico e terapeutico, delle lesioni benigne/maligne a livello orale e laringofaringeo sono da considerarsi generalmente sicuri.
Come ogni procedura chirurgica, anche quella transorale è comunque soggetta a possibili complicanze. Le principali sono correlate non tanto all’utilizzo della strumentazione robotica, quanto più in generale al tradizionale approccio chirurgico transorale. Nella maggioranza dei casi il nostro protocollo prevede preliminarmente:
• L’allestimento di una tracheotomia di sicurezza per prevenire rischi respiratori; la cannula sarà rimossa alcuni giorni dopo una volta verificata la pervietà delle vie; può esitare una cicatrice lineare al davanti del collo generalmente poco visibile;
• L’introduzione di un sondino nasogastrico per l’alimentazione post-operatoria; quest’ultimo sarà rimosso alcuni giorni dopo quando le condizioni dell’area chirurgica lo consentiranno;
Le maggiori complicanze della tradizionale chirurgia transorale sono:
• Rottura degli elementi dentali
• Emorragia post-operatoria tardiva; talora si arresta spontaneamente, talora richiede un successivo intervento in sala operatoria per l’emostasi
• Fistole
• Algie e disagi generali post-operatori;
• Infezione dell’area operata;
• In caso di impossibilità all’approccio chirurgico robotico che si renda evidente nonostante i massimi sforzi durante la procedura, la conversione in una tecnica chirurgica aperta (con incisioni e cicatrici esterne) deve essere presa in considerazione ed accettata come evenienza dal paziente
• Disfagia post-operatoria persistente
Ovviamente nel caso non si potesse sfruttare tale metodica si possono scegliere alternative quali:
• Chirurgia per vie esterna (sicuramente più demolitiva)
• Chirurgia tradizionale endoscopica laser assistita.